L’apparato legislativo che disciplina la produzione ed il commercio dei generi alimentari è nutrito ed eterogeneo. La norma più conosciuta e nota nel settore è sicuramente quella denominata HACCP, acronimo di “Hazard Analysis and Critical Control Points”. Essa identifica l’analisi dei rischi e dei punti critici di controllo, per tutelare la salute e la sicurezza dei consumatori nel comparto alimentare.
Tuttavia, i cibi devono essere preservati non solo nelle fasi di produzione e commercio, ma anche durante il trasporto. Una cura particolare deve essere riservata sicuramente agli alimenti deperibili. In questo caso, un’azienda che desidera occuparsi di trasporto di alimenti deve osservare le cosiddette norme ATP, rispettate in alcuni paesi Europei e non Europei. L’Italia rientra nella lista dei paesi che fa riferimento a queste norme. Sancito nel 1970 a Ginevra, l’ATP, acronimo di “Accord Transport Perissable”, disciplina il trasporto di generi alimentari deperibili, destinati all’alimentazione, attraverso camion frigoriferi.
Le norme ATP si occupano non solo di dettare le regole riguardo la struttura isotermica dei camion refrigerati, ma detta anche quali sono le condizioni che deve rispettare chi fruisce del mezzo, oltre ai tipi di alimenti deteriorabili che si possono trasportare in “regime di temperatura controllata”. Inoltre, questo complesso di norme precisa le temperature che i trasporti devono rispettare, in relazione al tipo di cibo e alla durata del percorso da effettuare. Il complesso di norme ATP, pertanto, è importante perché tutela la sicurezza alimentare del consumatore, poiché questa dipende da un’adeguata conservazione del cibo che, quotidianamente, arriva sulle tavole. Secondo le norme restituite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono alimenti deteriorabili: “il latte ed i suoi derivati, carni fresche e congelate, sangue e derivati animali, prodotti ittici freschi e congelati e prodotti congelati e surgelati”.
La licenza che autorizza al trasporto dei beni deteriorabili deve essere rilasciato dalla Motorizzazione Civile, mentre gli Uffici Locali del Ministero della Sanità curano le ispezioni igieniche. La licenza vale 6 anni dalla data di rilascio, mentre il rinnovo può toccare un massimo di 12 anni, tenendo conto di particolare eccezioni, in relazione alla classe del furgone isotermico. Entro i 6 mesi dalla scadenza, sarà necessario provvedere con il relativo rinnovo, godendo poi del valore retroattivo. Se il mezzo isotermico fosse in circolazione senza la licenza ATP, scatterebbero multe importanti, che vanno dai 38 fino ai 7.369 euro, lungo tutti i percorsi europei. Inoltre, l’azienda che si occupa di trasporto di alimenti deve ottenere il rilascio dell’Autorizzazione Sanitaria. L’istanza deve essere inoltrata al Comune competente per territorio (dunque, posta all’attenzione del Sindaco), allegando i seguenti dati: nome o ragione sociale e sede dell’Impresa; gli elementi di identificazione del veicolo; elenco dei cibi che il veicolo si appresta a trasportare; precisazione del luogo dove l’azienda parcheggia il veicolo per attivare le operazioni di lavaggio, disinfezione e disinfestazione; dichiarazione della Ditta costruttrice, nella quale dimostra che i materiali usati, se a contatto con alimenti e cibi, sono conformi ai requisiti dettati per legge; dichiarazione di versamento; attestato A.T.P.