Il recupero crediti ha luogo quando un creditore di un importo non viene pagato entro i termini di scadenza. Sia il creditore sia il debitore, possono essere persone fisiche o aziende. Il creditore può provvedere in proprio al recupero del credito oppure tramite un’agenzia che offre questo tipo di servizi.  

Recupero crediti, come funziona

Per recupero crediti s’intende l’insieme degli di interventi che il creditore mette in atto contro il debitore per ottenere il pagamento di quanto dovuto. Tale attività deve essere svolta nel rispetto della normativa vigente. Il creditore, infatti, deve inizialmente mettere il debitore nelle condizioni di poter adempiere, da una parte eseguendo la prestazione dovuta, e dall’altra inviando al debitore tutta la documentazione necessaria al pagamento (es. la fattura).

Se il debitore non paga, si tenta di recuperare il credito dapprima in via amichevole, senza coinvolgere l’autorità giudiziaria, quindi in maniera stragiudiziale, tramite l’invio di solleciti di pagamento. Se il debitore non regolarizza la propria pendenza, nonostante i tentativi, il creditore deve sollecitare il pagamento in via formale mettendo in mora la controparte tramite una diffida

Se anche quest’attività non sortisce l’effetto sperato, al creditore non resta che dare corso a un recupero credito giudiziale. Tuttavia in alcuni casi (es. contratti assicurativi, bancari e finanziari, successioni ereditarie, risarcimento del danno derivato da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità, risarcimento del danno derivato da responsabilità medica e sanitaria, ecc.), prima di ricorrere alle vie legali, è possibile tentare una conciliazione, detta anche “media conciliazione”, presso un ente di mediazione accreditata dal Ministero della Giustizia. Se il debitore non si presenta all’incontro o non si riesce a raggiungere un accordo, è necessario rivolgersi a un giudice. Se invece i tentativi di conciliazione vanno a buon fine, il contenuto del verbale ha valore esecutivo, e il creditore può procedere, senza che vi sia un provvedimento emesso da un giudice, al pignoramento dei beni del debitore.

Per procedere al recupero crediti in ogni caso, il credito deve essere:

  • Certo: il creditore deve essere in possesso di elementi che dimostrano l’ammontare della somma dovuta (la fattura da sola non basta a dimostrare l’esistenza di un credito, servono anche la sottoscrizione del contratto o il preventivo dettagliato).
  • Liquido: il credito deve essere quantificabile in una determinata somma. 
  • Esigibile: il credito non deve essere sottoposto a condizioni o, se è sottoposto a un termine, questo deve essere già scaduto.

Recupero crediti di lavoro

Per recuperare un credito di lavoro, il titolare del credito può agire dapprima in maniera stragiudiziale, con un’intimazione di pagamento a mezzo lettera raccomandata e poi, in difetto di riscontro positivo, con la diffida. Se anche quest’azione non consente di ottenere il pagamento, si passa alle vie legali con il ricorso al Giudice del Lavoro. in questo caso bisogna rivolgersi al Tribunale del Lavoro (alla sezione specializzata). 

I lavoratori possono ottenere dal legislatore un decreto ingiuntivo su cedolino. Chi vanta un credito fondato su prove documentali (es. busta paga), infatti, ha la possibilità di accedere a una procedura speciale, che consente in breve tempo l’emissione da parte del giudice di un ordine di ingiunzione nei confronti del datore di lavoro per il pagamento immediato di un importo pari alle somme indicate nella busta paga, maggiorate di interessi e spese. In tal caso è necessario allegare al ricorso per decreto ingiuntivo il cedolino paga non saldato.

Se le busta paga non sono state consegnate, si può richiedere la stessa ingiunzione anche per la consegna dei cedolini mancati o si possono presentare dei conteggi. Il Giudice, dopo aver verificato l’esistenza del rapporto di lavoro intercorso, emetterà il decreto d’ingiunzione con l’ordine di consegnare le buste paga mancanti o le somme derivanti dal conteggio prodotto. In tal caso è necessario allegare al ricorso la lettera di assunzione, le precedenti buste paga, i Cud e qualunque altro documento proveniente dal datore di lavoro.